Cari Colleghi,
oggi alla Camera si è chiuso il “primo tempo” dell’iter per l’approvazione della riforma della Magistratura Onoraria, che ora passerà all’esame del Senato.
All’esito degli emendamenti approvati in un dibattito parlamentare serrato e denso di insidie, devo esprimere una complessiva valutazione positiva del testo licenziato da Montecitorio.
L’impianto di fondo ha retto alle virulenti bordate dei poteri forti.
Ci sono ovviamente delle criticità sulle quali speriamo di poter intervenire, avendo lo stesso Governo approvato in apposito ordine del giorno la previsione di ulteriori interventi migliorativi. La priorità rimane però salvaguardare l’intera categoria, compresi i colleghi non esclusivi, senza pregiudicare la speditezza del definitivo varo delle novità favorevoli, che sono molte e importanti.
Di questo risultato politico di indubbio rilievo voglio ringraziare in particolare il Presidente Giorgia Meloni e il Sottosegretario Andrea Delmastro, che, seppure in tempi maggiori rispetto alle previsioni iniziali, hanno dato seguito agli impegni assunti e reiteratamente rilanciati a favore della magistratura onoraria.
Federmot ed ognuno di noi deve, pertanto, essere orgoglioso di aver individuato e coinvolto nella nostra battaglia, in tempi non sospetti, una forza politica dimostratasi seria e coerente nel tempo, diversamente da una larghissima parte dell’emiciclo parlamentare che per oltre due decenni si è mostrato prono ad interessi di parte confliggenti con i diritti costituzionali dei Magistrati Onorari.
Voglio anzi ringraziare quella parte della opposizione che, male operando quando era maggioranza, ha trovato, finalmente, il coraggio e l’onestà intellettuale di allinearsi alla maggioranza e prendere le distanze da iniziative surreali annunciate in precedenza dai vari Orlando, Bonafede e Cartabia come panacea dei nostri mali.
Voglio ringraziare anche il relatore On.le Carolina Varchi per aver voluto ricordare gli anni di sofferenze, di battaglie e di manifestazioni che hanno visto sempre presente il gruppo di FdI quando si componeva di uno sparuto manipolo di parlamentari, con i quali ci si accusava, del tutto gratuitamente, di connivenza politica, per il solo fatto di aver condiviso, noi e loro, una battaglia importante per il Paese e per il suo sistema giudiziario.
Avanti, ancora una volta; anche per ciò che non è ancora stato e che, ne sono sicuro, presto sarà! 💪🇮🇹
Raimondo Orru’